Quando Torino non era la città con il
più alto numero di automobili per abitante e le sue piazze erano
lastricate e frequentate soprattutto da uomini e donne a piedi.
Quando la ferrovia Torino-Milano divideva la città in due e per
andare da corso Inghilterra a corso Bolzano era necessario un ponte.
Quando Porta Susa era un piccolo edificio in muratura, affiancato da
ali basse, per i servizi ai viaggiatori e alla città. Quando le
facciate di Cit Turin erano omogenee, di architettura signorile e
ottocentesca e non nascondevano le Alpi, alle loro spalle. Era
un'altra Torino, quella raccontata da quest'immagine pubblicata sul
web da delcampe.net e trovata nel forum di skyscrapercity. Una Torino
che noi, nati verso la fine del Novecento, neanche riconosceremmo non
fosse per l'edificio di Porta Susa, fedele a se stesso anche adesso.
E chissà cosa penseranno di questa Torino fotografata quasi 100 anni fa, i ragazzi nati nel nuovo secolo: mancano gli edifici moderni che caratterizzano adesso corso Inghilterra, manca la lunga galleria di vetro della nuova Porta Susa, manca, soprattutto, lui, il grattacielo di Intesa Sanpaolo, che ha rivoluzionato lo skyline cittadino e che domina il nuovo panorama di XVIII dicembre da non troppa distanza. Rimangono le Alpi, che continuano a fare capolino, nonostante tutto, tra gli edifici moderni e sempre più alti del XX secolo. E alla loro insistenza, va un dovuto grazie.
E chissà cosa penseranno di questa Torino fotografata quasi 100 anni fa, i ragazzi nati nel nuovo secolo: mancano gli edifici moderni che caratterizzano adesso corso Inghilterra, manca la lunga galleria di vetro della nuova Porta Susa, manca, soprattutto, lui, il grattacielo di Intesa Sanpaolo, che ha rivoluzionato lo skyline cittadino e che domina il nuovo panorama di XVIII dicembre da non troppa distanza. Rimangono le Alpi, che continuano a fare capolino, nonostante tutto, tra gli edifici moderni e sempre più alti del XX secolo. E alla loro insistenza, va un dovuto grazie.