Si sente parlare spesso del Palazzo del
Lavoro nel dibattito politico cittadino: è il saluto d'ingresso a
Torino per chi arriva da sud, è una delle eredità mai utilizzate
adeguatamente di Italia 61, è sempre attuale la questione "cosa
fare del Palazzo del Lavoro". Ponendo così la questione
dimentichiamo, e facciamo dimenticare ai più giovani, quanto sia
bello questo Palazzo, anzi, diciamo che è uno degli edifici più belli
del Novecento torinese e trovargli una destinazione adeguata alla
valorizzazione della sua bellezza architettonica, anche fosse
commerciale, ma capace di risaltare la grandiosità della sua sala e
l'eleganza delle travi che partono dai pilastri per reggere la
copertura, è un dovere che abbiamo verso la storia di Torino.
lastampa.it ha pubblicato recentemente una galleria fotografica, da cui ho preso queste due immagini che illustrano il post, per denunciare lo stato di abbandono del capolavoro di Pier Luigi Nervi, mentre l'ultimo progetto di cui si è parlato per garantirgli il futuro, mescola un centro commerciale con un Museo della Scienza e della Tecnologia e offre una composizione architettonica che rispetta i volumi e risalta la singolarità del suo soffitto. Il piano di ristrutturazione, ha annunciato ieri il sindaco Chiara Appendino, durante un dialogo in streaming con il direttore de La Stampa Maurizio Molinari, dovrebbe partire nel 2018 e prevede due anni di lavori. Speriamo diventi presto realtà e che il Palazzo del Lavoro venga finalmente restituito ai torinesi e agli amanti dell'architettura, dopo decenni di attesa.
lastampa.it ha pubblicato recentemente una galleria fotografica, da cui ho preso queste due immagini che illustrano il post, per denunciare lo stato di abbandono del capolavoro di Pier Luigi Nervi, mentre l'ultimo progetto di cui si è parlato per garantirgli il futuro, mescola un centro commerciale con un Museo della Scienza e della Tecnologia e offre una composizione architettonica che rispetta i volumi e risalta la singolarità del suo soffitto. Il piano di ristrutturazione, ha annunciato ieri il sindaco Chiara Appendino, durante un dialogo in streaming con il direttore de La Stampa Maurizio Molinari, dovrebbe partire nel 2018 e prevede due anni di lavori. Speriamo diventi presto realtà e che il Palazzo del Lavoro venga finalmente restituito ai torinesi e agli amanti dell'architettura, dopo decenni di attesa.
Trovo incivile aver lasciato che il Palazzo del Lavoro arrivasse ad un tale livello di degrado. Trovo altrettanto sconcertante che una simile realtà sia di proprietà privata. Abbiamo una Soprintendenza che cavilla per due bancarelle in piazza Castello e poi non fa nulla per tutelare un patrimonio architettonico di rilevanza internazionale.
RispondiEliminaNe approfitto anche per richiamare l'atetnzione sullo sfregio fatto al Palavela in occasione delle Olimpiadi Invernali. Hanno di fatto distrutto un bellissimo palazzo sostituendolo con un ammasso di informe inguardabile, con tutto il rispetto per Gae Aulenti. Speriamo che dalle parole si passi finalmente ai fatti: meglio un centro commerciale che la perdita di una pietra miliare dell'architettura del 900.