La costruzione della stazione
ferroviaria di Porta Nuova, nella seconda metà del XIX secolo,
cambiò l'immagine di Torino in quell'area. Privata delle sue mura e
dello sfondo scenografico della Porta, a concludere via Roma,
l'edificio della nuova stazione dava finalmente una giusta
conclusione all'asse visuale che partiva (e parte ancora) da piazza
Castello. Guardate la foto aerea della vecchia via Roma e guardate
come risaltava l'arcone centrale della facciata di Porta Nuova, come
risultava imponente e monumentale rispetto agli edifici intorno. Un effetto scenografico che si è un po' perso, con la costruzione
della nuova via Roma, con edifici più alti e di una certa
monumentalità razionalista, ma che sono ancora leggibili da piazza
Carlo Felice, dove la facciata di Porta Nuova appare con tutta la sua
forza e la sua eleganza ottocentesche (si può dire che è una delle
più belle stazioni italiane costruite nel XIX secolo?).
Anche all'interno, Porta Nuova non è più leggibile così come era stata progettata, ovvero come un edificio simmetrico, composto da due maniche parallele unite da una grande galleria in ferro, che continuava idealmente verso i binari il grande arcone centrale della facciata. Vedere le fotografie di come era Porta Nuova, con questa grande copertura a volta, un'intuizione di architetture quasi contemporanea, fa pensare inevitabilmente a stazioni più recenti, che hanno una composizione simile nella distribuzione dei percorsi. E poi c'è proprio la bellezza estetica di questa galleria di ferro, che esalta anche i disegni e la luce della vetrata della facciata su piazza Carlo Felice, il fascino delle banchine con le coperture rifinite in ferro battuto, i binari all'altezza delle banchine. Ogni tanto è bello ricordare cosa abbiamo perso, affinché non se ne perda la memoria.
Anche all'interno, Porta Nuova non è più leggibile così come era stata progettata, ovvero come un edificio simmetrico, composto da due maniche parallele unite da una grande galleria in ferro, che continuava idealmente verso i binari il grande arcone centrale della facciata. Vedere le fotografie di come era Porta Nuova, con questa grande copertura a volta, un'intuizione di architetture quasi contemporanea, fa pensare inevitabilmente a stazioni più recenti, che hanno una composizione simile nella distribuzione dei percorsi. E poi c'è proprio la bellezza estetica di questa galleria di ferro, che esalta anche i disegni e la luce della vetrata della facciata su piazza Carlo Felice, il fascino delle banchine con le coperture rifinite in ferro battuto, i binari all'altezza delle banchine. Ogni tanto è bello ricordare cosa abbiamo perso, affinché non se ne perda la memoria.
La memoria mi sa che si è persa, visto che a molti piace...a me così com'è fa schifo........
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