A volte sono i piccoli gesti che
spiegano il cuore di una città: in questo periodo tempestoso, in cui
in tanti, troppi, guardano agli immigrati con sospetto e
intolleranza, senza pensare ai pericoli da cui scappano e a quelli
che incontrano lungo il cammino, la Città di Torino ha deciso di
dedicare uno dei suoi ponti più giovani alle Vittime
dell'Immigrazione. È il ponte pedonale del Parco Dora, che unisce
l'area Vitali (quella dell'ex capannone) all'area Michelin, e che permette belle viste sul fiume e
sulle Alpi da una parte e su Superga dall'altra, immersi nel verde
del Parco, un po' come se non si fosse in città.
La scelta di dedicare un ponte alla memoria di chi perde la vita, cercando un futuro migliore, ha suscitato alcune polemiche politiche, ma arriva da una petizione lanciata da Libera e Acmos, che ha raccolto oltre 2000 firme. La politica non è tema di Rotta su Torino, i gesti belli della città, sì lo sono. Il nuovo nome del ponte, dall'autunno.
La scelta di dedicare un ponte alla memoria di chi perde la vita, cercando un futuro migliore, ha suscitato alcune polemiche politiche, ma arriva da una petizione lanciata da Libera e Acmos, che ha raccolto oltre 2000 firme. La politica non è tema di Rotta su Torino, i gesti belli della città, sì lo sono. Il nuovo nome del ponte, dall'autunno.
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