Ogni tanto mi tocca fare post
"politici", pur cercando di tenere Rotta su Torino
il più
lontano possibile dalla politica locale e nazionale e di raccontare
solo le cose belle che coinvolgono la città, qualunque sia il colore
di chi le promuove.
Milano-Cortina organizzeranno i
Giochi Invernali
del 2026 e opposizione e social sono già scatenati contro la Giunta
Comunale torinese, colpevole di essersi
sfilata dalla candidatura
comune che il CIO ha voluto imporre.
Premessa necessaria:
non ho
votato né voterei per Chiara Appendino, ho altre idee e altri
valori politici (e, onestamente, stasera
preferirei i fuochi
artificiali ai droni). Alla sindaca torinese riconosco
due meriti e
per entrambi le faccio
chapeau: ha lottato come una leonessa per
mantenere il Salone Internazionale del Libro solo a Torino, contro le
mire di Milano (io me lo ricordo,
Giuseppe Sala, quando diceva che il Salone
del Libro doveva stare a Milano, dove c'erano le grandi case
editrici): fosse stato per
Sergio Chiamparino, allora Presidente
della Regione Piemonte, si sarebbe potuto pure fare un accordo tra
Torino e Milano. Appendino ha
sbattuto i pugni sul tavolo e ha detto
no, il Salone sarà a Torino,
grazie a lei e agli editori indipendenti il Salone è di Torino e
chapeau.
Torino ha già organizzato i Giochi Invernali nel 2006,
con grandissimo successo: è stata
la prima grande città a
organizzare le Olimpiadi con le vicine montagne, in una
formula che è stata
successivamente scopiazzata da chiunque, Milano
compresa. Personalmente non sentivo l'esigenza di una nuova edizione
dei Giochi, di nuovo Invernali, a soli vent'anni da quel grandissimo
successo internazionale,
come se Torino non sapesse fare altro. Per
questo non mi sono entusiasmata particolarmente quando si è iniziato
a parlare di nuove Olimpiadi sotto la Mole.
Non ho apprezzato
Giovanni Malagò, che voleva imporre un'unica candidatura tra Torino,
Milano e Cortina (nessun altro nella lista?),
per non avere il
fastidio di scegliere il miglior progetto (ed era Torino, che aveva
già tutte le infrastrutture pronte e richiedeva solo pochi ritocchi,
questo lo sa chiunque).
Non ho apprezzato neanche il sindaco di
Milano, che ha detto subito, non si capisce in nome di che cosa, che
Milano doveva essere la capofila del progetto e gli altri adeguarsi.
Chiara Appendino avrà molti difetti, ma non le mancano
orgoglio e
dignità e quando ha visto che il progetto "unitario"
prevedeva per Torino due sole gare,
come se fosse un'appendice a cui
dare il contentino, ha detto no, grazie, e ha sfilato Torino.
Per me
ha fatto benissimo e ancora oggi è chapeau.
Una cosa che si dice
pochissimo, perché sembra brutto, è che
dal 2021 Torino ospiterà
per 5 anni uno dei più importanti eventi sportivi del mondo, le
finali di tennis dell'ATP. Ovvero per 5 anni saranno in città, a
dicembre,
i tennisti migliori del mondo, i campioni dei campioni, per
stabilire chi di loro è il migliore dell'anno. Torino sarà la
prima città italiana a ospitare quest'
evento, seguito con
passione in tutto il mondo, dall'Estremo Oriente all'America,
dall'Australia all'Europa, passando per l'Africa.
Per una settimana
Torino sarà al centro delle cronache sportive mondiali. Ecco, questo
è un successo di Chiara Appendino e della sua Giunta di cui
sono
orgogliosa.
Torino ha già conosciuto le atmosfere
olimpiche, sa cosa significa ospitare migliaia di atleti e turisti da
tutto il mondo, ha già realizzato quella che è ancora oggi
considerata una delle inaugurazioni più spettacolari. Alle Olimpiadi
abbiamo già dato, ripeterle sarebbe stato noioso.
Preferisco mille
volte la nuova sfida, perché
Torino è una città che lancia nuove sfide, non le ripete. Meglio
l'impegno a
presentare per 5 anni una città in
stato di grazia, in cui si ha voglia di tornare e che si ha
voglia di
raccontare sui media, sui blog e sui social di tutto il mondo. Questa
sfida
mi aspetto che Chiara Appendino faccia vincere alla sua città, nella parte finale del suo mandato, come eredità del suo
lavoro.
condivido riga per riga: chapeau per la sintesi e la chiarezza espositiva!
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