Un nuovo spazio verde nel cuore di Torino da non perdere di vista, stavolta in uno dei suoi cortili più frequentati, quello del Museo Egizio. Il Cortile Aperto: Flora dell'antico Egitto è un giardino aperto gratuitamente nello spazio che porta verso la biglietteria, ed è il primo passo della trasformazione dell'intera corte, in vista delle celebrazioni per il bicentenario del Museo, nel 2024. Il cortile interno "del seicentesco palazzo del Collegio dei Nobili, che verrà coperta da una cupola in acciaio e vetro, al di sotto della quale ci sarà un giardino egizio permanente, di cui ora viene inaugurata una prima parte" anticipa il comunicato stampa. Tra le piante selezionate, "il loto azzurro, con i suoi fiori che si schiudono all'alba per poi richiudersi al tramonto, simbolo di rinascita e rigenerazione e non può mancare il papiro, che originariamente cresceva in fitte paludi lungo il Nilo o lungo il suo delta ed era la pianta araldica del Basso Egitto&qu
Lo juvarriano Palazzo Martini di Cigala: restauri e appartamenti contemporanei
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Nel terzo ampliamento di Torino,
realizzato nel XVIII secolo con asse l'attuale via del Carmine e con
l'attuale piazza Savoia come piazza di riferimento (ogni ampliamento
ne aveva una: piazza San Carlo per il primo, piazza Carlina per il
secondo), numerosi furono gli edifici nobiliari realizzati anche per
il reddito. Tra questi, affacciato su piazza Savoia, c'è anche
Palazzo Martini di Cigala, che fu progettato dallo stesso Filippo
Juvarra ed è l'unico edificio di questo genere progettato
dall'architetto siciliano per Torino.
Il progetto juvarriano
prevedeva tre blocchi di edifici disposti a U, intorno a un elegante
cortile; la facciata principale, su via della Consolata, con un atrio
che dava accesso al Cortile d'Onore, diviso da quello retrostante da
una sorta di diaframma murario di grande fascino (bello nella prospettiva barocca dell'ingresso, conservata e valorizzata); la manica che si
affacciava su piazza Savoia aveva un piano terra occupato da locali
commerciali. Al primo piano vivevano i proprietari, con sale di
rappresentanza e spazi riccamente ed elegantemente decorati; gli
altri piani erano destinati all'affitto e riservati a famiglie di
professionisti, burocrati dello Stato, artigiani.
Come tanti
palazzi del centro storico di Torino, anche questo è stato oggetto
di una ristrutturazione che gli ha regalato nuova vita. I cinque
piani sono stati trasformati in 43 appartamenti di diverse
dimensioni, dotati di tutte le comodità moderne, hanno un impianto
geotermico di riscaldamento e raffreddamento a pavimento, per
esempio, e hanno tutti sistemi di isolamento acustico. I lavori di
ristrutturazione, raccontati dal loro autore, l'architetto Massimo Raschiatore (il video da youtube, al termine di quest'articolo), hanno portato alla luce meravigliosi soffitti a cassettoni
lignei, riccamente decorati e rimasti nascosti per decenni sotto
controsoffitti; sono stati valorizzati e sono diventati protagonisti
di alcuni dei nuovi appartamenti; soffitti e travi lignee a vista, ripuliti e restaurati, danno calore e caratterizzano fortemente nella loro elegante semplicità.
I restauri hanno riguardato anche gli scaloni,
portati a nuovo splendore, e le facciate, per le quali sono stati
scelti, dopo studi adeguati, colori appartenenti al piano colore di
Torino, che esaltano la ricchezza decorativa del palazzo. L'atrio di
ingresso dà l'accesso a un grande scalone su quattro rampe appoggiate su volte,
rette da pilastri con capitelli ionici. È il gusto del barocco per
le abitazioni aristocratiche, che adesso trova nuove interpretazioni
e sa essere ancora una volta sfondo di vita quotidiana. Torino
continua a recuperare i suoi palazzi storici senza snaturarne l'essenza, valorizzando i loro spazi e inserendoli nel XXI
secolo.
Palazzo Martini di Cigala ha un sito web, in cui si
vendono gli appartamenti e in cui, soprattutto, si racconta il lavoro
di restauro e di ristrutturazione, con tante immagini. Alcune delle foto utilizzate per illustrare l'articolo, da www.housefactory.it
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