Ieri sera, al
Teatro Regio, c'è stato
il
Concerto di Natale del Gruppo dei Giovani Imprenditori dell'Unione
Industriale di Torino. A dirigerlo,
Beatrice Venezi, prima donna
direttore d'orchestra in Italia, la più giovane in Europa e
per la
prima volta a Torino, a dirigere l'
Orchestra Filarmonica del Teatro
Regio.
Non sono un'esperta di musica classica, perciò quando ho
ricevuto l'invito per la serata ho accettato con entusiasmo (
non
avevo mai assistito a un concerto al Teatro Regio, prima di ieri
sera). Il programma prevedeva brani da
Wolfgang Amadeus Mozart
(Ouverture da
Nozze di Figaro),
Antonín Dvořák (Sinfonia Nr.9
dal
nuovo mondo),
Giacomo Rossini (Sinfonia da
La gazza ladra) e
Johan Strauss (Ouverture da
Il Pipistrello), ma ad attirare la mia
attenzione è stata
la passione del direttore d'orchestra,
un vero
fuoco. Un vestito nero dalla gonna leggera e sciolta, che tante volte
ha aggiustato con femminilità, prima di dirigere l'orchestra, una
cascata di capelli biondi che si agitava seguendo i movimenti del suo
corpo, un'audace scollatura sulla schiena che vibrava con lei,
una
sicurezza e una passione nella direzione, tanto da quasi
ballare sul
palco, per seguire i movimenti e imprimerli all'orchestra.
È
stato automatico
chiedere subito a Google di lei. E così ho scoperto
non solo i record della sua carriera, ma anche
la giovanissima età:
ha 29 anni, è nata a Lucca e ha s
eguito con determinazione il
progetto di diventare direttore d'orchestra. Per
Forbes è
uno dei
100 leaders under 30 che cambieranno il futuro, per il
Corriere della
Sera è stata nel 2017
una delle 50 donne più creative dell'anno. I
media del web raccontano dei suoi successi all'estero e delle
perplessità italiane: donna, giovane e bella, troppo per avere
successo in
un Paese ancora maschilista e provinciale. Lamenta che
non le perdonino l'attivismo sui social e la passione per la musica
classica: "Sono figlia degli anni '90. Allora spopolavano i
Backstreet Boys, le Spice Girls, Britney Spears. I ragazzi si
affezionavano prima ai personaggi e, di conseguenza, alle loro
canzoni. Io cerco di fare lo stesso con la musica classica"
haspiegato a Vanity Fair.
Ha anche scritto un libro,
Allegro con
fuoco, che dev'essere un concetto che le piace moltissimo, l'ha
ribadito anche ieri sera, in uno dei pochissimi interventi parlati.
Vive la musica classica come un fuoco, le dà tutto sul palcoscenico.
Ha portato a Torino passione e determinazione, ha parlato con la
musica classica più alta, per poi
regalare a sorpresa un mix finale
di popolarissime canzoni natalizie, compresa
Jingle Bells, che
mancava poco che il teatro si mettesse a ritmare. È stata la sua
prima volta a Torino,
spero ce ne siano tantissime altre, per come ha
saputo
appassionare e per la
curiosità che ha saputo suscitare verso
la musica classica. Grazie al Gruppo dei Giovani Imprenditori per
questa serata
diventata ancora più speciale con la scoperta di
Beatrice Venezi.
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