Questo
piccolo appartamento nel centro di Torino, alle spalle di via Po,
porta con sé una bella storia: la sua proprietaria viveva in affitto
in un altro alloggio arredato da Studioata. Quando ha deciso di
comprare casa, si è affidata di nuovo allo studio di San Salvario
per la ristrutturazione. Un dettaglio bello, che sa di discorso che
continua e di cerchio che si chiude: "Se nell'appartamento
precedente si era scelto un intervento minimal, che esaltasse i tre
colori scelti per caratterizzarlo, il bianco delle pareti, il grigio
della resina e i mobili in legno, qui si è puntato su tre materiali,
il legno di rovere per i mobili, il metallo per le strutture, il gres
per la cucina e il bagno" spiegano da Studioata.
Siamo sotto i tetti della Torino barocca, a pochi metri da via Po, in un appartamento su due piani, che ha uno spazio a tutt'altezza, destinato alla zona giorno: "Quando siamo arrivati, la pianta dell'alloggio era sostanzialmente uguale a questa, un ingresso con bagno, una sala a tutt'altezza su cui si affacciava anche la cucina e da cui partiva la scala che portava al piano superiore, dove c'era la zona notte" raccontano gli architetti di Studioata. Per loro, che amano i soppalchi non appena è possibile, è stato facile immaginare subito di creare un nuovo spazio, utilizzando i 5,5 metri di altezza della zona giorno.
Il soppalco è stato realizzato con una trave di acciaio sulla quale appoggiano i lastroni di legno, fissati direttamente nel muro sull'altra estremità; la scala esistente è stata sostituita da una di metallo, leggera e aerea, appoggiata alla stessa trave del soppalco e inserita nel muro portante, così da risultare a sbalzo; per irrigidirla c'è una lastra metallica, realizzata con la stessa lamiera, spessa di 5 mm; è l'unico elemento che protegge dal lato della sala (non è una scala per under 10 non accompagnati, diciamo). A caratterizzarla anche il corrimano scavato nel muro e dotato di un led che lo illumina.
Due lastre simili a quella utilizzata sulla scala definiscono il perimetro del soppalco: su di loro è appoggiato il piano orizzontale, in legno di rovere, della scrivania, che ottiene così un effetto molto leggero. Ed è anche un'ulteriore evoluzione di scrivanie al bordo del soppalco care a Studioata (vedi la Casa Studio e Casa Scanagatti). Sulla parete di fondo, a unificare il soppalco e la sottostante zona giorno, c'è una libreria di legno, realizzata su misura su disegno degli architetti.
Il legno torna nel tavolo della zona pranzo: il piano di rovere è sostenuto da due elementi metallici con forma a T. È presente anche in cucina, dove la fascia di pensili è in rovere, mentre sono in gres il top e il pavimento. Un materiale, il gres, che ritorna nel rivestimento dei bagni, in particolare in quello superiore, la cui doccia-vasca è rivestita in gres ed è illuminata da un lucernario. Il bagno ha porte trasparenti verso la cabina armadio, aperta sulla camera da letto, così da dare un'impressione di maggiore ampiezza e luminosità. Anche sul letto, basso e di ispirazione giapponese, secondo il gusto della proprietaria, c'è un lucernario.
Tutto, nelle scelte stilistiche dell'appartamento, segue la logica dei tre materiali e dei tre colori di fondo. Anche il prezioso tetto di legno della sala a tutt'altezza, che è stato ripulito e rinforzato, prima di essere dipinto di bianco: "Abbiamo lasciato a vista solo alcune spaccature profonde, perché davano carattere, il senso del tempo passato dalla costruzione dell'edificio" dicono ancora gli architetti. L'unica eccezione a questa coerenza stilistica, è il primo gradino della scala metallica: è in cemento, materiale che non è stato utilizzato nell'intervento, proprio a segnalare una rottura, un "divertissement", una sorta di sorridente follia che non spezza il discorso e anzi lo esalta.
Le fotografie sono di Barbara Corsico.
Siamo sotto i tetti della Torino barocca, a pochi metri da via Po, in un appartamento su due piani, che ha uno spazio a tutt'altezza, destinato alla zona giorno: "Quando siamo arrivati, la pianta dell'alloggio era sostanzialmente uguale a questa, un ingresso con bagno, una sala a tutt'altezza su cui si affacciava anche la cucina e da cui partiva la scala che portava al piano superiore, dove c'era la zona notte" raccontano gli architetti di Studioata. Per loro, che amano i soppalchi non appena è possibile, è stato facile immaginare subito di creare un nuovo spazio, utilizzando i 5,5 metri di altezza della zona giorno.
Il soppalco è stato realizzato con una trave di acciaio sulla quale appoggiano i lastroni di legno, fissati direttamente nel muro sull'altra estremità; la scala esistente è stata sostituita da una di metallo, leggera e aerea, appoggiata alla stessa trave del soppalco e inserita nel muro portante, così da risultare a sbalzo; per irrigidirla c'è una lastra metallica, realizzata con la stessa lamiera, spessa di 5 mm; è l'unico elemento che protegge dal lato della sala (non è una scala per under 10 non accompagnati, diciamo). A caratterizzarla anche il corrimano scavato nel muro e dotato di un led che lo illumina.
Due lastre simili a quella utilizzata sulla scala definiscono il perimetro del soppalco: su di loro è appoggiato il piano orizzontale, in legno di rovere, della scrivania, che ottiene così un effetto molto leggero. Ed è anche un'ulteriore evoluzione di scrivanie al bordo del soppalco care a Studioata (vedi la Casa Studio e Casa Scanagatti). Sulla parete di fondo, a unificare il soppalco e la sottostante zona giorno, c'è una libreria di legno, realizzata su misura su disegno degli architetti.
Il legno torna nel tavolo della zona pranzo: il piano di rovere è sostenuto da due elementi metallici con forma a T. È presente anche in cucina, dove la fascia di pensili è in rovere, mentre sono in gres il top e il pavimento. Un materiale, il gres, che ritorna nel rivestimento dei bagni, in particolare in quello superiore, la cui doccia-vasca è rivestita in gres ed è illuminata da un lucernario. Il bagno ha porte trasparenti verso la cabina armadio, aperta sulla camera da letto, così da dare un'impressione di maggiore ampiezza e luminosità. Anche sul letto, basso e di ispirazione giapponese, secondo il gusto della proprietaria, c'è un lucernario.
Tutto, nelle scelte stilistiche dell'appartamento, segue la logica dei tre materiali e dei tre colori di fondo. Anche il prezioso tetto di legno della sala a tutt'altezza, che è stato ripulito e rinforzato, prima di essere dipinto di bianco: "Abbiamo lasciato a vista solo alcune spaccature profonde, perché davano carattere, il senso del tempo passato dalla costruzione dell'edificio" dicono ancora gli architetti. L'unica eccezione a questa coerenza stilistica, è il primo gradino della scala metallica: è in cemento, materiale che non è stato utilizzato nell'intervento, proprio a segnalare una rottura, un "divertissement", una sorta di sorridente follia che non spezza il discorso e anzi lo esalta.
Le fotografie sono di Barbara Corsico.
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