Di tanto in tanto la Rete rivela nuove
fotografie della prima stazione di Porta Nuova, quella che,
progettata da Alessandro Mazzucchetti e Carlo Ceppi per dare un
terminal alla nuova linea ferroviaria Torino-Genova, aveva le due
maniche lunghe e parallele, sulle attuali via Sacchi e via Nizza,
coperte e unite da una volta metallica. L'impatto di questa galleria
doveva essere davvero grandioso: entrando nella stazione si aveva
subito la visuale dei binari e dei treni, uno spazio unico e a
tutt'altezza che non doveva lasciare affatto indifferenti. Nelle foto
dell'epoca, si vedono anche due piccoli padiglioni di gusto vagamente
liberty, quasi all'ingresso dei binari; erano la biglietteria e il
ristorante, dai quali si teneva d'occhio il movimento dei treni.
Poi la Patria chiamò, il regime
fascista, avido di metallo, smantellò quella copertura elegante e
ottocentesca e la sostituì con quella in vetro e cemento che
caratterizza ancora oggi l'atrio della stazione torinese. Lo
smantellamento della volta metallica e la costruzione di quella nuova
comportò alcuni cambiamenti anche nel funzionamento della stessa
stazione. Non solo furono eliminati il ristorante e la biglietteria
(curiosamente solo con l'ultima ristrutturazione, voluta da Grandi
Stazioni di Trenitali, hanno entrambi recuperato la loro posizione
davanti ai binari), ma furono anche "arretrati" i binari
che arrivavano fin sotto la volta, per metterli tutti sullo stesso filo, così da permettere il montaggio delle impalcature per la
costruzione della nuova volta.
La sua costruzione fu indispensabile e
urgente: la facciata, senza il sostegno della copertura metallica,
era pericolosamente instabile; il grande arco centrale, che
caratterizza ancora oggi la facciata della stazione di Porta Nuova
era infatti una "citazione" della copertura retrostante, su
cui si appoggiava. Le foto dell'epoca, ancora una volta, mostrano
com'era la stazione, spogliata della sua galleria, e quanto fossero
indispensabili i lavori della nuova copertura.
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