Le Nitto ATP Finals sono una grande
occasione per presentare Torino e le sue eccellenze al mondo. Sempre
sostenuto, da quando la città si è aggiudicata la sede di uno dei
più importanti eventi mondiali del tennis, il torneo più importante
dopo quelli dle Grande Slam, quello che sintetizza l'intera stagione
riunendo i migliori 8 giocatori del mondo per stabilire chi è il
migliore dell'anno.
E Torino sta facendo belle cose per farsi
conoscere, apprezzare e amare. Siete già stati al Nitto ATP Finals
Fan Village? È in piazza San Carlo, diviso in due padiglioni che si
guardano, l'uno davanti all'altro, separati dalla statua di Emanuele
Filiberto, da una parte gli sponsor del torneo, dall'altra Torino con
la sua vivacità culturale, le sue proposte enogastronomiche e i suoi
volti noti. È da questo villaggio un po'
sui generis, ma decisamente
consigliabile in queste serate di tennis, che è partita una delle
proposte più interessanti, per i torinesi e per i turisti (che sono
tanti, a giudicare da lingue e accenti che si ascoltano nelle vie
centrali). L'
Extra Vermouth – L'ora del vermouth a Torino, un
progetto di Turismo Torino e Provincia e del Consorzio del Vermouth
di Torino, con il sostegno della Camera di commercio di Torino e in
collaborazione con Ascom e Confesercenti, intende far conoscere la
bevanda torinese per eccellenza, diventata uno dei simboli del
made
in Italy e del gusto italiano per l'aperitivo (dobbiamo dirci che
anche l'aperitivo è nato a Torino, avendo come prima madre la
merenda sinoira? Chiaramente no, lo sappiamo già).
Un paio di sere
fa, da ragazza che non beve alcolici, se non raramente, e che ha
un'inclinazione per gli alcolici dolci, che addolciscono il sapore
dell'alcol (tendenza Moscato, per intenderci), sono stata invitata
alla presentazione di
Extra Vermouth, nel Villaggio delle Nitto ATP
Finals di piazza San Carlo. E come sempre, quando si parla di alcol,
mi si è aperto un mondo; io non bevo, ma continuerò a essere affascinata da tutta la cultura e dalla passione per la storia e per la ricerca, che girano intorno alle bevande alcoliche, e per me sarà sempre un piacere raccontarle, come uno dei simboli della torinesità e della creatività dei torinesi. Il Vermouth di Torino (il Consorzio in sua
tutela ci tiene che si ricordi sempre che è di Torino) era già
molto noto alla Corte dei Savoia, nel Settecento. Il suo nome arriva
dal tedesco
wermut, "che definisce l'
Artemisia absinthium
(assenzio maggiore), base aromatica principale nella preparazione di
questo vino, che ha origini che si perdono nei primi secoli dopo
Cristo" spiega Turismo Torino "per molti secoli l'utilizzo
del vino aromatizzato fu principalmente medicinale, ma con il
Rinascimento l'ampio uso delle spezie giunte dall'Oriente, come
cannella, chiodi di garofano e rabarbaro, permise di arricchire la
ricetta donandole nuove note aromatiche. E proprio a partire dalla
metà del Quattrocento il Piemonte iniziò a distinguersi per la
perizia nell'arte della distillazione. Perizia che crebbe rapidamente
in pochi secoli, tanto che nel Settecento i liquoristi torinesi
godevano già di ampia celebrità anche all'estero.Nell'Ottocento e
Novecento il Vermouth si distinse nelle varietà bianco e rosso e
vide definire con un Regio decreto le sue caratteristiche. È dunque
proprio dal capoluogo piemontese che ha inizio lo sviluppo del
Vermouth di Torino, come lo conosciamo oggi, non più rimedio
medicinale, ma bevanda per aperitivo conviviale". Questa è la
sintesi storica della famosa bevanda.

Sempre nell'Ottocento a
Torino è nata "l'ora del Vermouth", ovvero quel momento
prima della cena in cui si assaporava un bicchiere di vermouth
accompagnandolo con piattini sfiziosi, costituiti da ulive, acciughe
insalate, prosciutto affettato, peperoni in aceto... Vi ricorda
qualcosa? L'aperitivo
ante litteram, per l'appunto. E per far
conoscere il vermouth agli ospiti arrivaati a Torino a seguito del
tennis, l'E
xtra Vermouth – L'ora del Vermouth propone una bella
iniziativa: 3 degustazioni di Vermouth in purezza, oppure 1
degustazione in purezza + 1 cocktail, abbinati a 4 assaggini di piatti
o prodotti tipici piemontesi + 1 assaggio dolce, il tutto per 18
euro. Oltre che nel Nitto ATP Finals Fan Village di piazza San Carlo,
sarà possibile godersi l'
Extra Vermouth nei locali torinesi
aderenti al progetto ( Affini, 100 Vini &Affini, Busca, Caffè
Elena, Caffè Platti, Cantina da Licia, DDR, Distilleria Quaglia,
Gelateria Pepino 1884, Goustò, La Drogheria, Le Putrelle, Mojo Bar,
Pasticceria Gerla 1924, Rossorubino, San Giors Ristorante, Scalo
Vanchiglia, Smile Tree, Snodo OGR, Stratta, Terrazza Cocchi in Cloud9); i locali
partecipanti dovranno rispettare indicazonni precise: utilizzare
esclusivamente il Vermouth di Torino, avere a disposizione 3 marche
diverse e 5 differenti tipologie tra Extra Dry, Dry, Bianco, Ambrato,
Rosso, Superiore. Il Vermouth di Torino deve essere servito freddo,
con o senza ghiaccio (a circa 10 °C) in purezza con la sua
guarnizione più classica con scorza di limone o di arancia, non
trattata o biologica.
Nella serata di presentazione
dell'iniziativa alla stampa, sono stati serviti un Vermouth in
purezza e un cocktail, insieme e a 4
finger food composti da
focaccine, piccoli panini con prosciutto e acciughe in salsa verde (deliziose!),
un tomino in salsa rossa, e un piccolo bignè al cioccolato, tra i
migliori che ho mai assaggiato (tutto a cura di Stratta, va detto);
il Vermouth in purezza decisamente facile da bere anche per chi non
usa farlo, il cocktail ha scelto note amare che non rientrano nei
miei gusti, ma è stato molto apprezzato e lodato da chi ama le
bevande amare. Un progetto davvero bello e intelligente, per
sostenere e far conoscere una delle tradizioni più antiche dello
stile di vita torinese. Che le Nitto ATP Finals siano occasione di più iniziative come questa!
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