Il 2018 dell'Aeroporto di
Caselle inizia con il botto: nel 2017, ha superato i 4 milioni di
passeggeri, arrivando a 4.176.556, record ormai assoluto, con una
crescita del 5,8% rispetto al 2016. Continuerà a crescere
l'aeroporto torinese, finalmente in palla dopo anni in cui veleggiava
stancamente lontano dai primi dieci aeroporti d'Italia, senza
destinazioni interessanti né compagnie aeree? La concorrenza con la
vicina Malpensa non facilita le cose, data l'attrazione che
esercita sul Piemonte orientale, per esempio, ma certo permette di
crescere ancora, dato il bacino di utenza, che non si limita a
Torino, ma tocca anche la Valle d'Aosta, le valli alpine e,
addirittura, la vicina Francia.
La crescita di Caselle è dovuta
principalmente alle destinazioni nazionali: il traffico in Italia è
aumentato del 6,1% verso l'estero del 3,8%. Roma e Catania le
destinazioni di maggior successo, seguite da Londra, che è collegata
a Torino attraverso praticamente tutti i suoi principali aeroporti
(Gatwick, Heathrow, Luton e Stansted), e, ancora Napoli, Palermo,
Bari, Francoforte, Monaco, Barcellona, Parigi. La Spagna è il Paese
con il maggior numero di destinazioni: Barcellona, Madrid, Valencia,
Siviglia, Malaga, Ibiza e Palma di Maiorca; alcune sono stagionali,
altre sono arrivate solo nel 2017, fatto sta che il traffico verso la
Piel de Toro è aumentato del 9,9%, a conferma che il Paese interessa
i torinesi e che se ci sono i voli i torinesi non sentono l'esigenza
di andare a Malpensa. Il Regno Unito è però il Paese che ha
registrato il più alto incremento di traffico con un +10,4%.
Nel
2017 sono arrivati molti nuovi voli: Copenaghen, Lisbona, Málaga,
Siviglia, Iasi con Blue Air, Suceava con Tarom, Marrakech con Tui
fly. Il trend continua nel 2018, sempre con Blue air, che il 20
gennaio inaugurerà il collegamento con Parigi e il 25 marzo con
Stoccolma; a giugno tornerà Atene, una destinazione che permetterà
anche di raggiungere le isole del Mar Egeo in estate.
L'aumento
del numero delle destinazioni internazionali disponibili ha permesso
di incrementare il traffico, dal 40 al 47% in soli 4 anni
(l'incremento del traffico nelle low cost è più che raddoppiato,
passando dal 25% al 58%). Sono tutte belle notizie, che provano
quanto l'aeroporto di Torino, se adeguatamente sostenuto, sia in
grado di soddisfare le esigenze del territorio e di essere efficace
strumento per il sistema economico e turistico (parliamo sempre di
turismo in uscita, di noi torinesi che vogliamo andare all'estero per
una vacanza, ma perché non pensare ai turisti in arrivo a Torino e
di qui e, nelle Langhe o nelle Valli? E perché non pensare ai
manager che arrivano direttamente in città, invece di dover sbarcare
a Malpensa). Belle notizie, dicevo, con un grande dispiacere
personale, dato l'affetto che nutro per la città: la perdita di
Berlino. Che nel 2018 si pensi anche a restituire il volo con la
capitale tedesca, grazie!
Commenti
Posta un commento