Ho saputo dell'esistenza di
Teste di Medusa qualche tempo fa, da
un'amica che le frequenta. È un gruppo di lettura che si riunisce
una volta al mese
nel B&B Portmanteau, per incontrare librai indipendenti
della scena torinese, discutere di libri e parlare dell'essenza della
letteratura femminile. Ad animare il gruppo,
Annalisa Menin, che
conosco già e
ho intervistato su Rotta su Torino per la sua creatura,
à la C'art,
Marzia Allietta, blogger di
Coffee & Mattarello, che conoscevo dai social, e
Nicoletta Daldanise,
che ha inventato e gestisce
Portmanteau. Mi sono incuriosita, l'amica di cui sopra mi ha detto che l'
8 marzo alcune Teste di Medusa sarebbero state
protagoniste di
Speriamo sia femminista! Una performance narrativa (l'ho segnalato nel post dedicato agli eventi della Festa della Donna!) da
Luna's Torta, a San Salvario, e mi sono detta
Andiamo a vedere!
Che posso dire?
Che belle le donne, quando
riflettono su
se stesse e raccontano la quotidianità di piccoli soprusi di cui sono spesso vittime inconsapevoli. Ogni autrice ha letto le poche righe per raccontare
le
pressioni a cui sono spesso sottoposte le donne, spesso per mano della
famiglia, quasi sempre
per mano di altre donne. Storie
brevi e
bellissime, di donne troppo alte, troppo libere,
poco inclini al
compromesso,
poco disponibili alle convenzioni:
non fai un figlio e
non pensi ai genitori che non possono essere nonni,
compi trent'anni
e non pensi a trovarti un fidanzato sul serio,
non nascondi la
battuta pronta e non pensi che spaventi gli uomini; mamme troppo invadenti, modelli femminili troppo tradizionali; poi
sopporti in
silenzio una molestia e un ricatto, per anni, fino ad accorgerti che
no, non sei tu quella che deve nascondersi e stare zitta,
tu sei la
vittima e non il colpevole.
E non pensate che queste storie siano state raccontate con tono rivendicativo. Tutt'altro. Sempre con
leggerezza e
un filo d'ironia, con la giusta dose di teatralità studiata con
le ragazze di Senza rossetto (al termine della sua performance, ogni lettrice ha fatto uso non convenzionale del rossetto); il risultato è che ad ascoltarle si sorrideva, si assentiva con il capo e si pensava che sì, è vero! Quante pressioni subiamo senza pensarci,
quanta voglia c'è ancora di controllare le donne, la loro identità, la loro volontà. Imparare a esserne consapevole il più
presto possibile, da ragazze, per avere gli strumenti giusti e
volare
libere come farfalle.
È stata
mezz'ora di performance
narrativa, con sorrisi di consenso, molti applausi e con
la
complicità delle ragazze di Luna's Torta, che non ho avuto modo di
salutare né ringraziare, ma, anche solo per ospitare piccoli eventi
intelligenti come questo,
meritano che si torni a trovarle (poi
devo assaggiare le tisane e le torte!).
Grazie Annalisa e Manuela, per il suggerimento!
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