Un bel successo torinese al Festival
Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, in Francia: il giardino Tutte le Strelizie vanno in Paradiso, progettato dallo studio Lineeverdi,
ha ottenuto il Prix de la création, avendo già la soddisfazione di
essere l'unico progetto italiano selezionato in questa edizione. La motivazione riconosce "la grande efficacia visuale e concettuale, al tempo stesso innovativa e straordinariamente verde". Esultano le agronome paesaggiste Stefania Naretto e Chiara Bruno
Otella, che hanno realizzato il giardino con la collaborazione della
collega Francesca Cosmai.
"È un progetto in cui abbiamo
messo tutte noi stesse, sia nel disegno che nella ricerca dei
materiali. Abbiamo cercato di sviluppare il tema di quest'anno,
Giardini del Paradiso, pensando a come tutti immaginiamo il Paradiso,
lavorando con passione alla scelta delle piante. Ci abbiamo creduto tantissimo e
il fatto che una giuria di 21 persone ci abbia premiato
all'unanimità, considerandolo il più coerente e innovativo di
quest'anno, ci riempie d'orgoglio, non ci sono parole" dice Stefania Naretto. Che
aggiunge la cosa che ha amato di più, tornando a Chaumont: "Vedere
come le persone vivono il nostro giardino è stato bellissimo. Noi abbiamo voluto immaginarlo con gli occhi di un bambino: che cosa è il Paradiso se
non camminare tra le nuvole e fluttuare? Per questo i percorsi
riproducono il cielo, come se si camminasse sulle nuvole. E vedere i
bambini che entrano nel giardino e istintivamente cominciano ad
aprire le braccia come se volassero, è stato bello. Anche perché
poi li imitano i papà, un giardino che abbiamo pensato esattamente
come lo stanno vivendo ed è una cosa che ci è piaciuta
moltissimo".
Sentivano che sarebbero arrivati premi importanti? Chiara Bruno Otella risponde con un nì, perché un po' di scaramanzia c'è sempre: "Quella mattina siamo andate in giardino per controllare che tutto fosse a posto, è arrivata la giuria e ci siamo allontanate perché, giustamente, non potevano visitare il giardino in nostra presenza. Poco dopo, la direttrice ha pubblicato la foto della giuria nel nostro giardino, cosa che ci è molto piaciuta e ci ha fatto pensare chissà, magari. Poi, durante la cerimonia di premiazione, la direttrice ha detto che il Prix a la Création era stato assegnato all'unanimità a un gruppo internazionale e di nuovo noi a pensare, chissà, magari. Quando hanno annunciato il nostro Premio noi ci siamo commosse, siamo salite a ritirarlo emozionatissime con gli occhi lucidi, c'erano le nostre famiglie. È stato fantastico".
Tutte le Strelizie vanno in Paradiso porta la firma di Lineeverdi con Francesca Cosmai, ma, le paesaggiste vincitrici ci tengono, è il risultato di un lavoro di squadra, con Artegiardini, che lo ha realizzato materialmente, ToBe resine, che ha fornito il pavimento dei sentieri, e Carlo Galfione, l'artista torinese che ha dipinto a mano il cielo e le nuvole.
Se andate a vedere i Castelli della Loira, approfittando degli eventi per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, passate per Chaumont e non perdetevi questo giardino torinese, probabilmente il primo progetto italiano ad aver vinto un premio al Festival di Chaumont (da Lineeverdi non si sbilanciano, ma a memoria pare che sia così). L'edizione 2019 del Festival sarà aperta fino al 3 novembre, poi i giardini verranno smontati per fare posto ai progetti del 2020. Le paesaggiste piemontesi non hanno intenzione di perdere il loro giardino e sognano di portarlo a Torino. Non troppo lontano dal loro studio, dove le nuvole e il paradiso sono di casa (no, per scaramanzia non posso dirvi il posto, ma magari potete immaginarlo). E chissà che anche questo sogno non diventi realtà!
Sentivano che sarebbero arrivati premi importanti? Chiara Bruno Otella risponde con un nì, perché un po' di scaramanzia c'è sempre: "Quella mattina siamo andate in giardino per controllare che tutto fosse a posto, è arrivata la giuria e ci siamo allontanate perché, giustamente, non potevano visitare il giardino in nostra presenza. Poco dopo, la direttrice ha pubblicato la foto della giuria nel nostro giardino, cosa che ci è molto piaciuta e ci ha fatto pensare chissà, magari. Poi, durante la cerimonia di premiazione, la direttrice ha detto che il Prix a la Création era stato assegnato all'unanimità a un gruppo internazionale e di nuovo noi a pensare, chissà, magari. Quando hanno annunciato il nostro Premio noi ci siamo commosse, siamo salite a ritirarlo emozionatissime con gli occhi lucidi, c'erano le nostre famiglie. È stato fantastico".
Tutte le Strelizie vanno in Paradiso porta la firma di Lineeverdi con Francesca Cosmai, ma, le paesaggiste vincitrici ci tengono, è il risultato di un lavoro di squadra, con Artegiardini, che lo ha realizzato materialmente, ToBe resine, che ha fornito il pavimento dei sentieri, e Carlo Galfione, l'artista torinese che ha dipinto a mano il cielo e le nuvole.
Se andate a vedere i Castelli della Loira, approfittando degli eventi per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, passate per Chaumont e non perdetevi questo giardino torinese, probabilmente il primo progetto italiano ad aver vinto un premio al Festival di Chaumont (da Lineeverdi non si sbilanciano, ma a memoria pare che sia così). L'edizione 2019 del Festival sarà aperta fino al 3 novembre, poi i giardini verranno smontati per fare posto ai progetti del 2020. Le paesaggiste piemontesi non hanno intenzione di perdere il loro giardino e sognano di portarlo a Torino. Non troppo lontano dal loro studio, dove le nuvole e il paradiso sono di casa (no, per scaramanzia non posso dirvi il posto, ma magari potete immaginarlo). E chissà che anche questo sogno non diventi realtà!
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